TERAMO – E’ una telenovela degna del miglior Berlusconi la diatriba interna a Forza Italia, che ha portato alla defenestrazione di Brucchi dal Comune di Teramo, secondo i (fieramente ex, come si firmano) consiglieri comunali del Pd. Flavio Bartolini, Maurizio Verna e Alberto Melarangelo. «Volano gli stracci nel centrodestra – scrivono -: il dimissionato Brucchi che attacca Gatti, Chiodi e Di Dalmazio; Gatti e Chiodi che attaccano Brucchi dicendogli che non è capace di fare il Sindaco; il coordinatore provinciale Fanini che si dice rammaricato e manda attestati di stima a Brucchi; la maggioranza del comitato provinciale di FI che invece sostiene i firmatari delle dimissioni sfiduciando di fatto il segretario provinciale; noi con Salvini che parla di suicidio assistito e, dulcis in fundo, Pagano che parla di vile atto politico: questo è il famoso modello Teramo che ha governato in regione e nella città di Teramo!».
Secondo i consiglieri Dem, al sostantivo modello ideato dal centrodestra non corrisponde il reale significato ovvero «l’esemplarità nell’azione politica, amministrativa e civile. Per questo, con le nostre dimissioni, siamo sempre più convinti di aver ridato una speranza di rinascita alla nostra città, alla nostra provincia ed alla nostra regione». La città di Teramo, insomma, «in controtendenza nazionale dove la recrudescenza delle destre preoccupa, vede crollare il muro fatto di fandonie, immobilismo, faide ed interessi personali di Brucchi e i suoi storici sostenitori».
Verna, Bartolini e Melarangelo si dicono «sempre più determinati per riprendere in mano le sorti della città di Teramo», adesso che la parola torna ai cittadini.